DIALETTI D'ITALIA
Dizionario essenziale comparato

 di Mario Corte

 Illustrato da Mario Convertino

AdnKronos Libri

 

Secondo la Carta dialettologica italiana, nel nostro paese esistono 7 grandi aree dialettali, nelle quali si contano complessivamente 66 dialetti maggiori e 57 minori, oltre a un numero difficilmente calcolabile di parlate locali. Una vera Babele sommersa, che riemerge alla nostra coscienza solo raramente, magari quando ci sale alle labbra qualche espressione colorita delle nostre parti, oppure quando qualcuno, incontrandoci per la prima volta e sentendo un accento diverso dal suo, ci dice: “Lei non è di qui” e cerca di indovinare, da quell'indizio così labile che è l'inflessione, la nostra provenienza. Se poi ci prendono per friulani quando siamo veneti, o per emiliani quando siamo romagnoli, o per siciliani quando siamo calabresi, allora ci ricordiamo ancora meglio della nostra parlata originaria, e ci chiediamo in quale punto del nostro cammino “evolutivo” possiamo averla smarrita.

Il senso di questo libro è quello di proporre agli italiani di oggi un viaggio nella Babele dei dialetti, che l'erosione della lingua nazionale (non diciamo “letteraria” perché, oggi, sarebbe forse più corretto chiamarla “televisiva”) ha quasi esiliato dall'immaginario degli abitanti delle metropoli, delegandone il dominio alla cultura della provincia, delle campagne, della gente di mare.

Nella continua intersezione tra antico e moderno, tradizionale e tecnologico che caratterizza questo libro, le immagini d'epoca (frutto di una ricerca iconografica non meno impegnativa di quella redazionale) si sposano con la computergrafica sofisticata e avveniristica di Mario Convertino, in una sintesi sicuramente ardita ma, ci auguriamo, altrettanto suggestiva.

Dialetti d'Italia è il primo tentativo di creare un “vocabolario multidialettale”. In questo volume ci siamo occupati esclusivamente di sostantivi, ma il campo è teoricamente infinito e in futuro ricerche analoghe si potrebbero sviluppare anche su verbi, aggettivi, locuzioni avverbiali, ecc.

Poiché questo libro non ha né l'ambizione né la presunzione di innestarsi nella vasta e ricca tradizione italiana degli studi glottologici sui dialetti, ci siamo presi qualche libertà: innanzitutto, per non addentrarci in complicate ripartizioni, abbiamo sempre indicato l'unità linguistica-geografica più ampia, cioè la Regione, sacrificando un tantino le distinzioni tra logudorese e gallurese, tra piceno e maceratese, e persine tra friulano e giuliano, a vantaggio di una più agile identificazione visiva dei luoghi di origine delle parole, in secondo luogo, abbiamo limitato al minimo i segni diacritici, delizia del glottologo e croce del lettore comune, il quale, di fronte a una loro ridondanza, può avere più l'impressione di trovarsi di fronte a un testo norreno o ugro-finnico piuttosto che ligure o umbro.

Alla “miscela” di sostantivi dialettali abbiamo sempre aggiunto alcuni proverbi che per la loro arguzia e per i loro ammiccamenti furbeschi sembravano meglio esprimere la saggezza popolare e le caratteristiche storiche, ambientali e psicologiche delle varie realtà locali.

Chiedere a un libro “come si dice” è sempre un'avventura affascinante. Chiederlo a un vocabolario multidialettale, illustrato e graficamente pregevole può diventare un'esperienza ancor più affascinante e perché no? anche molto più divertente.

 

È citato nel Katalog Freiburg Suchergebnis

È citato nel catalogo della Stockholms Stadsbibliotek

È citato nel catalogo della AbeBooks.co.uk

È stato anche citato in una Tesi di laurea dal titolo Italy’s Historical Linguistic Minorities [Degree of Master of Arts in Modern Languages with Specialization in Italian] sostenuta nel dicembre 2008 da Giuliana Cattelan O‘Connell nel Department of Modern Languages - Central Connecticut State University - New Britain, Connecticut 

 

 

 

  
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