Mario Corte

 

La morte muove e perde in sette mosse

Premio speciale Targa Il Molinello 2012
Concorso Letterario internazionale Il Molinello




Fin dalla notte dei tempi l’abbiamo temuta, sfuggita, esorcizzata. 
La fantasia dell’uomo l’ha rappresentata come teschio ghignante, scheletro con la falce, furia trionfante, essere spettrale intento a giocare a scacchi con le sue vittime. 
Ma nella partita che la morte gioca in queste storie qualcosa va storto: per una volta, anzi per sette volte, il nero perde, il bianco vince.
Manipolando con leggerezza il filo sottile che unisce stile e pensiero, Mario Corte riesce a tessere sette racconti che, in un modo o in un altro, ci ricordano noi stessi. 
Qual è questo tratto comune, questa risorsa, nascosta in un luogo recondito del nostro essere, in grado di contrastare persino l’opera della morte? È la formidabile energia che si sprigiona dall’umiltà, dalla semplicità dei sentimenti, dal senso di appartenenza alla vita, bene da difendere mossa dopo mossa, partita dopo partita, non per attaccamento, ma per un mandato ricevuto dall’alto.
In tutte le storie sono presenti elementi fantastici. Questo, però, non le rende storie fantastiche, perché di quel genere letterario manca l’elemento di fondo: la fuga dalla realtà. La morte, infatti, non si fa fermare da chi scappa, ma solo da chi la affronta. 


Rapolano Terme (Siena), 24 marzo 2012

  

 

 

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recensione di Marco Camerini